La tradizione racconta che il giorno dell’Epifania a Livigno ci si saluti dicendo: “Bondì Ghibinet” e che i bambini percorrano le vie del paese con le slitte in cerca di dolcetti e regalini. Si tratta di un’usanza diffusa in tutta la Valtellina per simboleggiare l’arrivo dei Re Magi che portavano i doni a Gesù Bambino.
Visto l’anno particolare a causa delle restrizioni anti Covid non si è svolto come sempre ma festeggiato più che altro in famiglia, o facendo visita ai parenti stretti e “al gudez e ala gudeza”, padrino e madrina… ma sia la Parrocchia di Livigno che l’Amministrazione comunale hanno regalato a tutti i bambini un Buon Ghibinèt; con le slitte trainate dai cavalli i volontari vestiti con costume d’epoca hanno portato direttamente i doni ai bambini che si trovavano sulla strada davanti alle proprie case; un anno particolare ma sempre bello!!!
La parola Ghibinet, in dialetto livignasco, non ha un chiaro significato. Potrebbe derivare dal tedesco “gaben-nacht” che significa notte dei doni, oppure dall’ebraico gabi (re) e dal latino nautus (da cui nato Gesu’). Certa è la vitalità di questa tradizione, che continua a divertire i bambini e non solo.
Chi non risponde subito “Bondì Ghibinet!” al saluto del 6 gennaio deve pagare pegno offrendo un piccolo regalo. Perciò se vi capita di essere a Livigno il giorno dell’Epifania, ricordate che la parola d’ordine è “Bondì Ghibinet!”.